Protezione UV

Educhiamo i bambini ad usare gli occhiali da sole per una buona salute oculare

Siamo ormai in piena estate, non possiamo sottovalutare la forza e il vigore del solleone ma soprattutto non possiamo ignorare i danni e le conseguenze che una cattiva protezione ai raggi UV e infrarossi possono provocare ai tessuti oculari, soprattutto a carico dei più piccoli.

Ormai da molti anni l'atteggiamento dei pediatri nei confronti del sole è cambiato: dalla più completa libertà di esposizione, a qualsiasi ora del giorno, ai consigli di limitare l'esposizione nelle ore intorno alle 14 (dalle 10 alle 17), soprattutto nei soggetti di pelle chiara, che più facilmente vanno incontro a ustioni solari. Questo cambiamento di opinione trova la sua ragione nella constatazione che soggetti, che nei primi anni di vita, hanno avuto spesso ustioni solari, più spesso presentano tumori della pelle e a livello oculare, i danni si manifestano sotto forma di pterigio, pinguecola, cataratta e maculopatia.

Raggi UV e Ozono

La luce del sole si suddivide in diverse lunghezze d'onda:

- la luce visibile, che va da 400 nm (violetto) a 700 nm (rosso)

- gli infrarossi con una lunghezza superiore a 700 nm, detti anche raggi caldi

- gli ultravioletti (UVR) con una lunghezza d'onda inferiore a 400 nm. I UVR si suddividono a loro volta in:

  • UV-A (320-400 nm), detti anche luce nera, perché invisibile
  • UV-B (290-320 nm) che penetrano più profondamente nella cute e

costituiscono il 5% della luce solare, che raggiunge la superficie terrestre e che sono responsabili dei danni cronici della luce solare alla cute normale

  • UV-C (<290 nm)

L’UVC viene completamente assorbito dallo strato di ozono presente nell’atmosfera terrestre.

L’UVB viene quasi completamente assorbito dall’ozono: il restante 5% è poi in gran parte assorbito dalla cornea e in misura minore dal cristallino. In ogni caso gli UVB non riescono a raggiungere la retina. I raggi UV-B sono più intensi in estate che in inverno, intorno alla metà del giorno che al mattino o nel pomeriggio inoltrato, all'equatore che in altre parti della Terra e alle altezze maggiori. La sabbia, la neve, il calcestruzzo e l'acqua possono riflettere fino a oltre l'85% della luce del sole, in modo tale da intensificarne l'esposizione.

L’UVA viene assorbito solamente per il 5% dall’ozono, perciò la quasi totalità di tali raggi raggiunge la superficie terrestre. A livello oculare gli UVA vengono quasi interamente assorbiti dalla cornea e dal cristallino, ma nonostante questo una percentuale residuale tra l’1 e il 2% riesce a raggiungere la retina. Tutto questo rende gli UVA di gran lunga i più pericolosi per la salute dell’occhio umano.

Danni a Cornea e Congiuntiva

Un’eccessiva esposizione ai raggi UV può provocare l’insorgenza di cheratocongiutiviti, una delle più comuni e più frequenti è la cosiddetta “ustione del saldatore” o anche “cecità da neve” che si verifica quando la cornea e la congiuntiva subiscono una forte irradiazione di UV tra i 210 e i 320 nm: l’infiammazione che ne deriva comporta aumento della lacrimazione, prurito, arrossamento, fotofobia e dolore. Questi sintomi costituiscono un meccanismo di difesa rapido, che ci porta a non esporci più al sole e quindi evitare gravi danni. Generalmente questi sintomi spariscono da un minimo di 6 ore ad un massimo di 48 ore, solo nei casi più gravi posso lasciare segni permanenti.

Danni al Cristallino

Diversamente dalla cornea e dalla congiuntiva, i danni al cristallino sono dati da un’esposizione ai raggi UV di alta intensità costante nel tempo. Nei neonati e nei bambini il cristallino è trasparente e lascia passare la radiazione UV fino alla retina, con il tempo assorbendoli si ingiallisce fino alla cataratta.

Danni alla Retina

Nei casi di persone afachiche (condizione oculare in cui non è presente il cristallino) le problematiche aumentano notevolmente, perché la mancanza del cristallino permette ad una maggior quantità di UVB e UVA di raggiungere la retina; l’eccessiva quantità di radiazione che la retina assorbe porta il tessuto retinico ad una degenerazione, in particolar modo nell’area maculare (zona della retina che permette la massima visione), definita degenerazione maculare o maculopatia senile.

Qual è il Filtro da sole ideale?

Definire un filtro da sole “ideale” in senso assoluto non sarebbe tecnicamente esatto, poiché una corretta protezione dalla radiazione solare varia a seconda della situazione in cui si trova il soggetto osservante. Infatti, fattori come l’ambiente in cui ci si trova, l’altitudine influiscono eccome sulla quantità di luce che giunge agli occhi e su quanto essa possa essere dannosa per la loro salute. È noto a tutti che in alta montagna e soprattutto nelle zone innevate sia consigliata la più alta categoria protettiva, causa l’elevata riflessione della superficie nevosa, così come al mare dove l’acqua si comporta come uno specchio.

Sicuramente possiamo dire che un filtro da sole “ideale” per prima cosa deve assolutamente presentare un adeguato assorbimento dei raggi UVA e UVB, che risultano essere i più dannosi per la salute oculare.

Un altro aspetto molto importante da considerare è la provenienza dei raggi luminosi, che non arrivano solo frontalmente ma anche posteriormente; tali raggi vengono poi riflessi dalla superficie interna della lente verso gli occhi, con gli inevitabili fastidi che ne conseguono. Per ovviare a tale problema è consigliabile la realizzazione di filtri dotati di trattamento antiriflesso non solo sulla superficie esterna ma anche su quella interna, in maniera da ridurre notevolmente la percentuale di raggi riflessi, come si può notare nell’immagine qui di seguito.

Dove e quando si rischia di più

In base a quanto detto possiamo riassumere in pochi semplici passi una buona protezione oculare:

  1. Evitare l’esposizione al sole nelle ore intorno alle 14;
  2. Utilizzare occhiali da sole con filtri che schermano completamente la parte dei raggi UVA e UVB;
  3. Prediligere occhiali da sole avvolgenti ad occhiali da sole con il frontale piatto;
  4. Prediligere le lenti oftalmiche colorate o i filtri da sole con antiriflesso nella superficie interna;
  5. Nei bambini, l’ideale sarebbe utilizzare occhiali da sole con filtri medicali rosso magenta per schermare completamente la radiazione UV;
  6. Far indossare gli occhiali da sole ai bambini soprattutto al mare e in montagna.
  7. Sono altamente consigliati per i bambini, oltre agli occhiali da sole, cappelli con visiera e maglietta a maniche corte.
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